Lo Stato americano della Florida ha raggiunto un accordo con una società immobiliare per acquisire 80 chilometri quadrati di terra nelle Everglades, un’area di paludi incontaminata che si estende sull’estremità meridionale degli Stati Uniti, conosciuta in tutto il mondo come il “fiume d’erba”.
La decisione dell’amministrazione californiana permette di mettere al riparo dallo sfruttamento per l’estrazione petrolifera, una superficie equivalente a quella della città di Trieste, un’area che ospita mangrovie, fiumi ricoperti di cladium e pinete che danno rifugio a centinaia di specie animali come tartarughe, pantere, lamantini, molti dei quali a rischio di estinzione. Il governatore Ron DeSantis ha effettuato la più grande acquisizione del decennio ed ha affermato che l’acquisto “salverà permanentemente queste terre dalla trivellazione petrolifera”. In una conferenza stampa ha detto che la famiglia proprietaria aveva legalmente i diritti di trivellare il terreno, motivo per cui la sua amministrazione ha dovuto concludere un accordo per evitare che l’ambiente subisse uno stravolgimento che non avrebbe potuto sopportare. La proprietà pubblica proteggerà più di 60 specie minacciate di estinzione.
La coraggiosa iniziativa del governatore è stata applaudita dai gruppi ambientalisti che hanno anche dichiarato che questa acquisizione salva l’accesso all’acqua potabile per milioni di persone". DeSantis ha dichiarato di considerare la salvaguardia delle Everglades come una delle priorità ambientali della sua amministrazione, avendo richiesto 2,5 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni per la protezione delle risorse idriche della Florida.
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Fonte: CNN News – 16 gennaio 2020
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