Raymond Riles è il condannato a morte da più lungo tempo in attesa di’esecuzione negli Stati Uniti; dal giorno in cui è stata emessa la sentenza nel 1975 sono passati 45 anni. La Corte del Texas ha ora deciso di annullare la sua condanna.

Riles ha una lunga storia di malattia mentale e secondo le valutazioni dei pubblici ministeri l’uomo non deve essere giustiziato.

“La legge sulla pena di morte si è evoluta e ora richiede ai giurati di essere in grado di considerare e valutare in modo significativo le prove di mitigazione su un autore di reato, come l’abuso e il trauma infantile”, ha dichiarato l’avvocato della difesa Kim Ogg.

La norma giuridica applicata è quella che esclude l’applicazione della pena capitale per le persone che non sono in grado di comprenderne i motivi per cui hanno commesso un reato o per cui vengono puniti. La Corte ha quindi giudicato incostituzionale la sua sentenza in quanto nel processo celebrato nel 1975 la giuria non era debitamente informata sulle condizioni di salute mentale di Riles che era vittima fin da bambino di comportamenti psicotici e schizofrenici, circostanze attenuanti perchè gli fosse risparmiata la vita.

La legge del Texas prevede la pena di morte solo per gli omicidi intenzionali e se gli imputati possono costituire un futuro pericolo per la società. “La malattia mentale di Riles è una delle tante fragilità dell’umanità che una giuria deve poter valutare quando decide se imporre la punizione definitiva “, ha detto l’avvocato Jim Marcus.

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Fonte: Death Penalty Information Center; Amnesty International – 21 aprile 2021

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