La
diga
mobile sul Po inaugurata a Luglio 2018 ha completato la fase
pilota nel mese di Novembre lavorando a regime per quasi cento giorni
durante i quali ha raccolto tre quintali di rifiuti, dei quali 92,6
chilogrammi soltanto di plastica. Le barriere galleggianti hanno
intercettato i rifiuti trasportati dal maggiore fiume italiano
recuperandoli e avviandoli al riciclo prima che raggiungessero il
mare Adriatico. La fase pilota ha dato così i risultati sperati e,
secondo il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha
promosso l’iniziativa, il progetto acchiappa-rifiuti: “è
riuscito a dimostrare che
è possibile intercettare i rifiuti prima che raggiungano il mare e
diventino così un grave problema ambientale. Una volta in mare,
infatti, i rifiuti a contatto con l’acqua salata, sono
difficilmente riciclabili e nello stesso tempo le plastiche si
trasformano nelle pericolose microplastiche”.
“Il Po d’Amare” è uno dei
primi progetti al mondo di prevenzione dell’inquinamento dei mari
che è causato principalmente dalla cattiva gestione di rifiuti
urbani e industriali sulla terraferma oltre che da abbandoni e
smaltimenti illeciti. Solo il 20 % dei rifiuti che si trova in mare
proviene, infatti, da attività di pesca e navigazione mente l’80%
raggiunge il mare dalla terraferma attraverso corsi d’acqua e
scarichi urbani.
Fonte: Fondazione
per lo Sviluppo Sostenibile – 5 aprile 2019
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