Dopo una lunga gestazione e un lavoro diplomatico durato oltre due anni è nato il Centro per il Clima e lo Sviluppo Sostenibile dell’Africa, un organismo sovranazionale che opera per la crescita e il miglioramento delle condizioni economiche e ambientali del grande continente.
Il Centro affonda le sue radici in una proposta presentata dal governo italiano al G7 dei ministri dell’ambiente di Bologna del 2017 e rende effettiva l’Agenda 2030 dell’Accordo di Parigi; inaugurato a Roma dall’amministratore del United Nations Development Programme (UNPD), dal direttore generale della Fao Graziano Da Silva e dalle autorità del governo italiano.
L’Africa è un continente chiave nel quadro geopolitico europeo e mondiale e centro nevralgico per la lotta ai cambiamenti climatici. Per questo gli impegni della comunità internazionale per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e riuscire nel contrasto alla povertà e alla fame passano inevitabilmente dall’Africa,
nella direzione di favorire lo sviluppo rurale, migliorare le condizioni di vita locali e creare opportunità per le giovani generazioni per costruirsi un futuro nel proprio Paese.
Il centro rende effettivo lo scambio di informazioni e la progettualità sull’Africa tra i Paesi G7, per aumentarne efficacia, sinergie e complementarità dell’azione a vantaggio della popolazione africana nel proprio continente. L’Italia, primo investitore europeo in Africa, con l’apertura di questo Centro, continua a ricoprire un ruolo di primo piano nella lotta ai cambiamenti climatici e per la sicurezza alimentare e la crescita economica del continente africano, una delle aree più povere al mondo ma con grandi opportunità di sviluppo ancora inespresse.
Fonte: Ansa – 28 gennaio 2019
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