La scuola senza zaino si sta diffondendo in tutta Italia. Un nuovo metodo educativo che non carica i bambini di libri, più attento al processo che alla prestazione.
In queste scuole, l’aula non è organizzata con banchi disposti in file allineate davanti alla cattedra e alla lavagna, con un approccio frontale e separante. Lo spazio è costituito da una sola grande area condivisa, un ampio tavolo di lavoro dove oggetti e strumenti sono usati da tutti e si deve imparare a gestire i tempi e i modi degli altri. La didattica è attiva e partecipata e affronta problemi e situazioni reali che attengono alla vita di tutti i giorni. L’obiettivo è passare da un insegnamento nozionistico a uno esperienziale, alla scoperta delle relazioni e dei propri talenti.
Maria Montessori riteneva che un insegnante dovesse aiutare gli studenti a imparare a fare da soli. Per questo l’insegnamento delle Scuole Senza Zaino assume un carattere prevalente di laboratorialità che si mette in confronto con la materia e l’opzione della scelta. Questo permette di costruire attività differenziate e misurate, adattate alle diverse intelligenze, ai diversi stili di apprendimento, ai tempi e i bisogni di ciascuno, favorendo un forte ancoraggio alla concretezza. Le decisioni che riguardano la vita della classe sono prese insieme ed è riservato uno spazio particolare al silenzio.
Le Scuole Senza Zaino si rivolgono ai tre gradi del sistema scolastico italiano e sono ad oggi 496 in tutta Italia, con oltre 35.000 alunni.
Fonte: Scuola Senza Zaino – 31 gennaio 2019
✔ Buone notizie cambiano il mondo. Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali https://www.change.org/p/per-avere-un-informazione-positiva-e-veritiera-in-giornali-e-telegiornali